Buongiorno cucciole del mio cuore,
la Super Santa in questa pausa estiva (indecisa se scrivere breve o lunga) avrebbe voluto chiarirsi le idee su quali argomenti pubblicare nelle prossime Holyletter.
Purtroppo non mi sono chiarita un bel niente.
Ho solo fatto chiarezza sulla visione d’insieme (mi dici niente) e ho capito che è imprescindibile il rapporto con voi cucciole che mi leggete, quindi in questo nuovo inizio ho bisogno del vostro aiuto.
Alla fine di questa Holyletter troverete un breve modulo con delle domande facili facili, vi sarei grata se poteste aiutarmi rispondendo con sincerità e passione venerabile.
Santa Rosalia e il patto disatteso del 2012 (pezzone super intimo per rifare il punto sul progetto)
Il progetto della Super Santa arriva da lontano, mette le radici durante l’infanzia e i riti che ho vissuto al paese mio, l’adolescenza con la ribellione alla religione e la scrittura di poesie erotiche sulla Madonna, i lutti, la mancanza di un senso, la solitudine, la disperazione. Il bisogno impellente del sacro e di una struttura spirituale interna a cui affidarmi.
Questo progetto affonda le radici nel festino di Santa Rosalia del 2012, il 388° festino, quello “Dedicato a chi fa miracoli: ogni santo giorno”.
Non sapevo che 12 anni dopo mi sarei messa a fare miracoli pure io.
In quel periodo andavo spesso a Palermo per lavoro, ma non avevo mai partecipato al Festino. Un amico mi invitò a vederlo. Mi vergognavo di chiedere denaro alla Santuzza, quindi scelsi questa opzione: “Dammi quello di cui ho bisogno”. Tornata a Cagliari, conobbi una persona con cui condividevo la passione per le sante. Ci piacevano San Bartolomeo perché lo scarnificarono, San Sebastiano perché icona gay, San Giovanni Battista perché lo decollarono, e Santa Maria Maddalena perché se ne raccontava di ogni ma fu la prima a vedere Gesù risorto. Ci divertivamo molto assieme. Fino al giorno in cui ebbe un incidente e finì in rianimazione. Mateo Pisano Estrada morì con le immaginette dei nostri santi sul comodino.
La Santuzza tanto amata mi aveva dato quello di cui avevo bisogno, il lutto. Ci ho pensato ossessivamente in questi anni, l’ho persino odiata, il dolore ti costringe all’irrazionale.
Il perché si debba passare da esperienze così dolorose ancora non mi è chiaro, forse in un disegno più ampio non si distingue il dolore, si vede l’impatto della notizia sul corpo di chi la riceve. È un abbaglio, uno scossone, serve a rimodellarti, a rinascere.
A riposizionarti. Una palla blu finisce vicino a un quadrato blu, dall’alto ha senso ma se sei la palla blu non ci capisci una cazza, tu stavi benissimo anche vicino al quadrato rosso. Serve a capovolgerti e a farti vedere le radici, l’oscurità della tua anima, guarda dove stanno crescendo le radici, l’ombra è più importante della luce. Noi non mettiamo luce sulla luce, non accendiamo una lampadina in una stanza già illuminata, noi mettiamo luce sull’ombra, perché venga vista e integrata. E non si può che concludere questo discorso con un sonoro: però che palle!!!
Santa Rosalia e la sua festa, quest’anno ci sono tornata!

Il Festino di Santa Rosalia è la parte profana delle cerimonie in onore della Santuzza, ma è anche la festa più amata. Il Festino di quest’anno, quello del 400° anniversario dal ritrovamento delle reliquie, era più simile a una parata per le olimpiadi che alla festa per la santa. Questo succede quando è una ditta di Milano che si occupa di grandi eventi a organizzare il tutto. No, ditta milanese, non puoi tralasciare l’aspetto sacro in una festa come questa. Ancora una volta il senso dello spettacolo lo detiene la chiesa, e infatti la processione del 15, quella con la reliquia, era di una perfezione da ricamo fino. Invece la vostra era una sciagurata parata colorata. Non fatelo mai più e tornate allo sport. Grazie prego.
Santa Rosalia è la patrona di Palermo. Il suo culto, nato nel XIV secolo, si celebra principalmente in due momenti dell’anno: il Festino di luglio e il 4 settembre.
Il Festino, dal 10 al 15 luglio, commemora il ritrovamento delle reliquie della santa nel 1624, coinciso con la fine di una pestilenza a Palermo. Culmina con la processione religiosa del 15 e la festa profana del 14.
Il 4 settembre, dies natalis (il giorno della morte, il compleanno del morto, diciamo ) di Santa Rosalia, i palermitani compiono l'acchianata al Monte Pellegrino, dove si trova il suo santuario (ne parliamo nella prossima Holyletter altrimenti questa diventa una bolla papale).
Rosalia Sinibaldi era una giovane eremita di nobili origini, nata a Palermo nel 1130 e morta sul Monte Pellegrino nel 1170 all’età di 40 anni. Il suo nome simboleggia regalità e purezza, derivando probabilmente dal nordico Roslinde o dalle parole latine rosa e lilium, rosa e giglio.
Rosalia è Palermo e Palermo è Rosalia
Al Festino quest’anno c’erano 300000 persone, per la questura, quindi erano molte di più. Per riuscire a vedere il carro costruito per l’occasione, ogni anno l’opera porta la firma di un’artista diversa, ci siamo sistemate (io e un’amica che mi ha accompagnata) in uno spazietto a ridosso del muro di cinta della cattedrale, esternamente, così da essere pronte e seguire la gigantesca statua nella lenta discesa verso il mare.
Abbiamo fatto amicizia con un gruppo di signore dall’accento lombardo, palermitane emigrate a Milano da giovani. Agguerrite e sistemate sul muretto dalle 15 del pomeriggio, noi siamo arrivate alle 17, la Santa alle 22. Nel frattempo un gruppo di italo americani si prendeva lo spazio attorno e davanti a noi, è molto bello constatare come all’inizio ognuna cerchi di difendere il piccolo spazio conquistato, e poi come si passi alla condivisione quando la folla cresce e le persone che hai avuto a fianco diventano la tua famiglia. Chiunque cercasse di rubare il posto alle signore milanesi si pigliava una strigliata da tutte, se qualcuna provava a mettersi al posto degli italo americani… no, non ci provava.
Quando è arrivato il carrozzone con la santa, alta quanto e oltre i palazzi attorno, eravamo in uno stato di sospensione e dissociazione, roba da attacco di panico, scampato grazie alla presenza di gente concreta e tradizionalista come gli italo americani.
È in quel momento che mi sono resa conto di avere della merda sotto le scarpe. Ancora non mi capacito come abbiano potuto pensare una scarpa con una scritta LOVE e una rientranza al centro della suola che è un raccogli merda perfetto.
La musica nevrotica massaggiava il cervello alla folla ipnotizzata. Le hanno scoperto il volto, abbiamo applaudito forte, come davanti a un dittatore. Il vescovo ha sbraitato dal tetto della cattedrale ingiurie contro le istituzioni per il mancato intervento sul consumo dilagante di crack. Ragazzini di 13 anni strafatti e buttati per terra all’interno del quartiere di Ballarò, tutto vero, tutto triste.
Quando i 4 m di Santuzza si sono messi in movimento siamo scappate nelle vie laterali per raggiungere l’amico con cui avevo visto l’edizione del 2012, stava in una casa con balconi sulla via della santa. Gruppi umani sciamavano in tutte le direzioni. La Super Santa ha un senso dell’orientamento degno di un animale selvatico, abbiamo raggiunto la casa che ancora non era arrivata.
Neanche a dirlo, ogni tanto arrivavano zaffate di merda a ricordarmi l’inefficienza dell’industria calzaturiera.
Ma il re del Festino 2024 è stato il signor Antonino Salvaggio, che vendeva dei ventagli costruiti da lui, in tributo a quelli che usavano nei secoli precedenti durante l’acchianata al monte Pellegrino, si chiamano Muscalori. Double face per poterli usare sia per Santa Rosalia che per la festa di San Francesco nel santuario di Altavilla.
Quando la Santuzza adorata ha superato Porta Felice sono partiti i fuochi d’artificio, sul lungomare una folla da sbarco in paradiso, per mezz’ora hanno tuonato in cielo stelle giganti di materiale pirotecnico bellissimo.
Siamo rientrate a casa che sembrava di avere subito un’operazione alla schiena senza anestesia. Prima di entrare a casa ho tolto la merda dalla scarpa, ma il buco al centro era un pozzo senza fondo. Dopo un tempo che non so quantificare sono riuscita a smantellare l’attacco nemico, e per sigillare l’odore ancora fresco ho visto bene di sollevare il piede e di poggiarlo su una montagna di polvere bianca che sbordava dal cassonetto. Non avendo più il controllo del mio corpo ho infilato il piede con una foga spropositata, una nuvola di farina con il raschiato odor di merda mi ha avvolta e benedetta.
Il cibo della festa
Per la festa di Santa Rosalia i cibi tipici sono
I babbaluci, le lumache con olio, aglio e prezzemolo.
Lo sfincione, che è una specie di pizza rossa molto alta.
Il polpo bollito.
Lo scaccio, frutta secca da sgranocchiare in giro.
Le pollanche, le pannocchie bollite.
Attributi della Santuzza
Gli attributi della santa sono (che detto così)
Giglio, simbolo di purezza e castità.
Corona di rose, legato alla leggenda che narra che mentre attraversava il Monte delle Rose queste sbocciassero al suo passaggio.
Crocifisso, simbolo della profonda identificazione con la passione di Cristo.
Teschio, caducità della vita, memento mori (ricorda che devi morire).
Conchiglia e bastone, simboli delle pellegrine.
Cucciole, perdonate la Holyletter lunga, non ci sentivamo da un po’ e avevo bisogno di fare il punto. Qui sotto il modulo per rispondere alle domande, vi prego di aiutarmi. Vi voglio bene, ci vediamo tra due settimane. Se volete vedere altre foto del Festino seguitemi su instagram o facebook perché qui non ci sta più niente.
Ti aspettavamo da troppo tempo, finalmente sei tornata ❤️